L'infezione da HBV e HCV associata ad aumentato rischio di malattia di Parkinson
E' stato riscontrato un sensibile aumento dei tassi di malattia di Parkinson nei pazienti con epatite B ed epatite C.
Non è noto se l'associazione possa essere spiegata da fattori connessi all'infezione, da meccanismi comuni di malattia o dalle conseguenze del trattamento antivirale.
L'eziopatogenesi della malattia di Parkinson è complessa, e molteplici fattori di rischio sono stati identificati tra cui l'età avanzata, il genere maschile e il trauma cranico.
Di recente due studi epidemiologici, che sono stati effettuati a Taiwan, hanno riportato una associazione tra epatite C e rischio di malattia di Parkinson.
Per chiarire una correlazione tra infezione da virus HCV e Parkinson è stato compiuto uno studio retrospettivo di coorte incrociando i dati del registro English National Hospital Episode Statistics con quelli di mortalità registrati nel periodo 1999-2011.
Il confronto tra soggetti con epatite B, epatite C, epatite autoimmune, epatite cronica attiva e infezione da HIV con una popolazione di riferimento, è stato riscontrato un aumento significativo del rischio di malattia di Parkinson nei soggetti con epatite B o con epatite C, mentre non è emerso alcun legame tra malattia di Parkinson ed epatite autoimmune, epatite cronica o infezioen da HIV.
Questi risultati potrebbero sottointendere una predisposizione genetica o ambientale.
Un'altra ipotesi, è che l'infezione da epatite C potrebbe innescare il rilascio di citochine infiammatorie come sICAM-1 e RANTES, che a loro volta svolgerebbero un ruolo nella patogenesi della malattia di Parkinson.
Sono necessari ulteriori studi per confermare l'associazione tra epatite di natura virale e malattia di Parkinson, ed individuare potenziali percorsi fisiopatologici necessari a comprendere lo sviluppo del danno neuronale successivo all'infezione da virus HBV e HCV. ( Xagena2017 )
Fonte: Neurology, 2017
Inf2017 Gastro2017 Neuro2017
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